4 marzo 2018, Via Crucis – Krizev Pot

Via Crucis transfrontaliera (04/03/2018)

Via Crucis transfrontaliera (04/03/2018)

Le foto

Quaresima: tempo da innamorati di Dio.
(Arcivescovo Carlo Roberto Maria Redaelli)

Quaresima: tempo di fidanzamento, per innamorarsi, o innamorarsi ancora di Dio.

“Che cosa può aiutarci in questo?” Si chiede il Vescovo di Gorizia durante la sua omelia, nel Mercoledì delle Ceneri che, quest’anno, coincide con la festa di San Valentino. “Prenderei dall’esperienza degli innamorati due elementi fondamentali: lo stare insieme e i segni dell’amore.”

È il 14 febbraio. Il Burian, il vento gelido che spira sopra le sterminate lande siberiane e le steppe kazake verso gli Urali e le pianure Sarmatiche, è arrivato fino all’Italia lasciando, dove passa, freddo, pioggia e neve.

“Lo stare insieme: due persone che si amano desiderano stare vicine, condividere la vita, passare insieme i momenti belli e affrontare in due quelli problematici. Patiscono e soffrono per la lontananza e comunque, anche se distanti, si pensano in continuazione.”

Ed ecco che, in questa Quaresima da innamorati, c’è voglia di stare ancora, di nuovo insieme, fratelli italiani e sloveni, come davanti al Presepe nell’Incontro che, quest’anno, si è svolto nella Chiesa dei Cappuccini, a Gorizia lo scorso gennaio.

“Come tradurre tutto questo nel nostro rapporto da innamorati con il Signore?
Anzitutto stando con Lui. Si sta con Lui nel tempo della preghiera. Si sta con Lui anche riconoscendolo negli altri, nei familiari, negli amici, nei colleghi, e in particolare nei poveri. E allora si amano gli altri perché si è innamorati di Dio e si ama con Lui.”

4 marzo, terza Domenica di Quaresima. È don Maurizio Qualizza a creare l’occasione per ritrovarsi, fratelli italiani e sloveni, davanti al Santuario “Santa Maria Regina dei Popoli” in Preval e per raggiungere, insieme, la Chiesa di sv. Jurij a Gradno dove avrà luogo la Via Crucis pregata, nell’alternarsi delle stazioni, nelle due lingue madri.

Nell’interessante chiesetta di sv. Jurij (San Giorgio) la Via Crucis fu dipinta dal pittore di fama mondiale Zoran Mušič, mentre una parte della pittura è opera del pittore e grafico Lojze Spacal. Sulle mura della chiesa c’è una lastra commemorativa dedicata al prete Andrej Žnidarčič, l’eminente figura di risveglio nazionale, il pubblicista, e l’uomo scolastico che fece il servizio a Gradno per 28 anni; lui si sforzava di sopprimere la diffusione dello spirito italiano propagato dalla Lega nazionale.

Al termine della Via Crucis, un momento di agape nella vicina canonica: the fumante per scaldarsi e krapfen alla marmellata per gustare, tutt’intorno al grande tavolo al centro della sala, lo stare insieme riconoscendo Dio anche nel prossimo oltre il confine che non c’è più.

Il sole splende, su questa prima domenica del mese e sul più vecchio uliveto di Brda prima di un’altra settimana di marzo bagnata da una pioggia sottile ma meno pungente del mese appena trascorso. Tra filari di viti e onde di colline, l’occhio si perde oltre i muri in arenaria, così rari ormai, sul Collio e, forse, anche nei cuori.

“Ciascuno di noi ha ricevuto qualcosa dal Signore come segno d’amore: vale la pena ritrovarlo, magari disperso nel fondo del nostro cuore, e tenerlo come anello al dito, con tanta gioia e riconoscenza, in questa Quaresima da innamorati.”

Silvia Scialandrone