40 anni, ma non li dimostra

Le foto dell’evento
Il luogo dell’evento:
Parrocchia di Santa Maria Maggiore, Via del Collegio 6, 34121 Trieste
Park San Giusto, Via del Teatro Romano 16, 34121 Trieste

1978.
La radio trasmette un brano molto in voga appena uscito. Di li a poco la Regola sarebbe nata.
Gli anni passano veloci.

2018.
Sono già 40!

Ufo Robot ogni tanto riappare, e riporta alla mente pomeriggi spensierati di cartoni animati per bimbi che ora sono adulti. E che a loro volta hanno dei figli; quei ragazzi, ma anche molti adulti preferiscono i suoni duri e ritmati del rap. Un battito che esprime ciò che il cuore non riesce a tirar fuori, anche se non sempre nel modo migliore.

Per il quarantesimo compleanno è bello vestirsi a festa, chiamare gli amici e festeggiare! La Fraternità Regionale del FVG vuole così tirar fuori l’abito buono e festeggiare questo dono di Paolo VI e di altri firmatari, tra cui il nostro amato frate Antonio Vitale Bommarco. Personaggio che ha segnato la vita di molti, ormai quarantenni pure loro che, nel goriziano, lo indicano come colui che era presente nel passaggio dall’infanzia all’età adulta. Quel passaggio che nel Sacramento della Cresima prende corpo.

A Trieste, ospiti della Fraternità di S. Maria Maggiore, in un teatro messo a disposizione per l’evento si festeggiano i 40 anni della Regola, che sembra proprio non dimostrare la sua età, tanto è attuale.

Ma cos’è questa Regola? Un grazioso libretto rosso. Niente ha a che vedere con il libretto rosso di Mao che con i suoi 23 comandamenti imbriglia il pensiero e l’azione di un popolo intero in nome di un’ideologia che dopo un po’ di tempo è diventata il contrario di ciò che voleva essere. La Regola e le Costituzioni Generali dell’OFS potrebbero essere come la Costituzione di una nazione. Non è un regolamento condominiale a cui tutti sono tenuti ad attenersi per il quieto vivere o una serie di regole che, seguendole, ci porteranno direttamente al paradiso. La Regola ci dà solo delle indicazioni generali, ma lascia massima libertà d’azione: siamo noi a dover scrivere la storia.

Ognuno, nel posto dove è messo, può operare per il bene. Non serve avere un impiego nel sociale per essere un buon francescano, ma siamo immersi nella società e abbiamo di che operare anche se gestiamo un negozio o lavoriamo in fabbrica o in ufficio. Bello, no? Una Regola di vita che ci segue durante tutta la vita. Una Regola per fare le regole! Geniale!

Per celebrare questo anniversario sono intervenuti vari appartenenti all’OFS e un cantante rap. Direi degli ottimi esponenti, nessun alto prelato, solo persone che vivono e lavorano nella società e per la società. Persone con famiglia e responsabilità verso i propri fratelli. Chi più, chi meno.

Hanno testimoniato Gemma, Elena, Leila e Gianluca (in arte Kose).

I loro racconti ci hanno portato uno spaccato di vita: ognuno ha portato quello che ha, proprio come si fa in un banchetto organizzato tra amici.

Gemma ha condiviso quel tratto della sua vita che poi, a causa (o grazie?) di una caduta, l’ha portata ad emettere la Professione nell’OFS poco tempo dopo suo marito.

Elena ha sottolineato che S. Francesco voleva che l’Ordine fosse aperto allo stesso modo ai poveri e agli illetterati, e non soltanto ai ricchi e sapienti: ″Presso Dio – diceva – non vi è preferenza di persone e lo Spirito Santo, Ministro Generale dell’Ordine, si posa egualmente sul povero ed il semplice″. E ancora: ″E ovunque sono e s’incontreranno i frati si mostrino familiari tra loro reciprocamente. E ciascuno manifesti con fiducia le sue necessità all’altro, poiché se la madre nutre e ama il proprio figlio carnale, quanto più premurosamente uno deve amare e nutrire il suo fratello spirituale?″.

Leila ha ripercorso il “corteggiamento” serrato che il nostro santo fondatore le ha riservato per farla “capitolare” a dire il suo sì all’Ordine, e ha raccontato del “caso” che volle che lei parlasse di questa sua ricerca ad un frate proprio a pochi metri e pochi minuti prima che la Fraternità OFS del luogo si ritrovasse per il proprio incontro.

Tre testimonianze che, al di là delle parole seppur importanti, ci colpiscono nel cuore. Vedere quegli sguardi intensi di persone vere che non sono venute a vendere il solito set di pentole, ma che ci credono e mettono tutto il loro impegno in questa missione, riscalda l’animo. Quegli occhi spalancati sul mondo, fieri di esserci, e quei cuori palpitanti sono così difficili da descrivere. Forse, ci riesce meglio Kose, portando la sua testimonianza di conversione, e con la musica dura del rap colpisce duro. Un cuore che batte e una parola che non si ferma. Ritmo e parola!

Gianluca Cosentino, in arte Kose

Gianluca Cosentino, in arte Kose

Gianluca, in arte Kose, ci racconta la sua vita, molto toccante, lui dopo aver passato un’adolescenza molto turbolenta e lontana dal Signore, per caso sente parlare di Gesù dalla mamma di un suo amico, e subito si incuriosisce di questo personaggio, tanto che, nel periodo pasquale si trova a Roma e invece di andare a una festa cogli amici, sente qualcosa che lo spinge in piazza S. Pietro e guarda caso vede il papa Giovanni Paolo II, ora Santo, il quale dice queste parole: “Gesù è l’unico in grado di spezzare le catene dell’odio”; per lui furono una vera liberazione. Da quel giorno iniziò la risalita, aveva 25 anni, iniziò a mettere in parole tutte le sue sensazioni e il suo vissuto che poi accompagnò con il ritmo del rap.

Tutti siamo stati rapiti dal testo e dalla musica, sebbene fosse molto ritmata e poco conosciuta dalle nostre orecchie, gli applausi partirono con entusiasmo! In tutto ciò, anche in tutta la preparazione che non ci ha risparmiato colpi di scena – abbiamo dovuto sostituire all’ultimo giorno la coppia di persone che avrebbe dovuto cantare secondo il programma previsto! – abbiamo percepito lo sguardo di Gesù e come ci ha fatto conoscere questa meraviglia di giovane, quasi a dirci: “Ecco così dovete festeggiare i 40 anni della Regola, questo è l’esempio di conversione, vocazione e fedeltà, portatelo ovunque come testimone per tutti i giovani che si perdono e hanno una sete che non sanno come colmare”.

Grazie Signore che sai sempre metterci a fianco testimoni del tuo amore e grazie a Gianluca, che ci hai donato delle belle sensazioni di pace. Queste sono le sue parole al rientro a casa: ”Sono appena arrivato!! Ora vado a dormire con il cuore ancora grato per oggi!! Siete delle anime belle! A presto.”

CHE MERAVIGLIA AVER FESTEGGIATO I 40 ANNI DELLA REGOLA !! GRAZIE SIGNORE GESÙ!! NULLA SUCCEDE PER CASO O….KOSE!

Valentina (OFS Santa Maria Maggiore – Trieste), Luciano (OFS Gorizia) e Nunzia (OFS Beata Vergine delle Grazie – Trieste)