L’umiltà perfetta – Esercizi spirituali OFS FVG, 23-25 aprile 2023, Miren, Slovenia

Predicatore: p. Andre Borsin ofm

L’umiltà perfetta è stato il tema proposto ai francescani secolari della regione da p. Andrea Borsin negli esercizi spirituali svoltisi a Merna in Slovenia dal 23 al 25 aprile 2023.

L’espressione del titolo non si trova in né nella Bibbia né nelle fonti francescane ma dice molto bene la sensibilità di San Francesco conformato in tutto il suo essere a Gesù, vero Dio e vero uomo, mite e umile di cuore.

L’argomento è stato sviluppato attraverso alcuni passi biblici e prendendo spunto dal trentesimo fioretto di San Francesco (FF 1864). Questo racconta come il serafico padre Francesco, nel mettere alla prova l’umiltà di padre Ruffino infliggendogli la dura umiliazione di andare a predicare nudo con le sole brache, cade in un peccato di presunzione che, riconosciuto come tale, vuole subito rimediare mettendo alla prova sé stesso con la stessa umiliazione richiesta al fratello. Il fioretto si conclude con il successo dell’operato di entrambi che, derisi e scherniti inizialmente dagli ascoltatori, parlando nella semplicità e con tanto ardore della nudità del Signore Gesù in croce e del suo annichilimento per amore dell’umanità, suscitano, per grazia divina, una grande compunzione e commozione presso gli assisiani che si ritrovano beati perchè edificati dai due frati.

Quando cadiamo in errore non possiamo tornare indietro o annullare il peccato; se così fosse non ci sarebbe un progresso, una vittoria sul male. Come è successo ai nostri progenitori dopo il peccato originale (Genesi 3), aver paura della nostra nudità, cioè dei nostri limiti e fragilità, nascondendoli a noi stessi e a Dio, è deleterio perché il peccato ci fa uscire anche dalla verità di noi stessi e ci impedisce di alzare lo sguardo verso Dio perdendo il contatto con il datore della vita.Ma l’uomo è sempre chiamato alla vita che Dio, in qualsiasi condizione di male ci troviamo, non smette di volere per noi così come l’ha pensata in origine: relazione d’amore con Lui e tutta la sua creazione.

Il piano di salvezza di Dio, attuato nella passione, morte e resurrezione di Gesù, ci assicura che dal peccato abbiamo sempre la possibilità di risorgere rientrando nel progetto di Dio. Per giungere a questo risultato dobbiamo semplicemente dare il cuore a Dio, lasciarci amare da Lui vincendo tutte le resistenze per ricevere il suo amore, come Gesù ha chiesto al giovane ricco (Marco 10, 17 e ss.). è questo amore che lui ha per noi che, non venendo mai meno, ci ricrea e permette di far approdare sempre la nostra vita ad un lieto fine.

Non preoccupiamoci se nasce in noi la tristezza del ricco, una sorta di inquietudine tra l’ideale che vogliamo perseguire e l’incapacità ad attuarlo con le nostre sole forze. è una tristezza che nasce dalla consapevolezza dei nostri limiti e delle nostre fragilità, e sarà questa che ci manterrà umili. Rattristarci sarà allora l’unica possibilità per risorgere e per lasciare che il Signore entri in noi e ci cambi ricreandoci. Conversione è questo lasciarsi fare dal Signore, permettendo che entri nei luoghi più intimi e blindati di noi stessi che non vogliamo aprire per paura che lui trovi e guardi le brutture che abbiamo nascosto, da cui solo lui ci può liberare.

Con un atto di umile preghiera, quella che ci porta con la faccia a terra a contatto con la materia da cui siamo stati tratti (humus da cui deriva la parola umiltà), a imitazione di Gesù, perfetta immagine e somiglianza di Dio, che la praticò nella sua umanità nell’orto del Getsemani prima della sua passione (Matteo 26, 36-46), saremo condotti anche noi a conoscere la volontà del Padre che, dicendo sempre bene di noi, ci aprirà nuovamente alla vita, ripristinando la relazione d’amore con lui.

L’umiliazione fa male ma è funzionale all’umiltà, a ritornare a far splendere l’immagine e somiglianza di Dio in noi. L’umiltà perfetta, quella di Dio cantata da San Francesco nelle Lodi a Dio Altissimo “Tu sei umiltà”, alla stessa maniera della carità perfetta, è quella manifestata da Gesù in croce. San Francesco ha visto nell’incarnazione e nella passione e morte di Gesù, i maggiori punti di umiltà di Dio nei nostri confronti, essendosi abbassato a tal punto dalla sua altezza divina per giungere alla nostra condizione umana. Non abbiamo che da imitarlo per realizzare la piena unione tra il Creatore e noi sue creature. E così giorno dopo giorno, impareremo a vivere i nostri passaggi pasquali passando dalla morte interiore alla vita in unione con Dio.

Dopo e grazie alla resurrezione di Gesù, qualsiasi rottura interna od esterna noi operiamo, possiamo sempre tornare al nostro punto d’origine con un atto di umiltà che può passare anche attraverso una umiliazione. Sarà allora che ci sarà dato, per grazia, di ricostituire in noi la vera immagine di Dio, già qui sulla terra, e la relazione d’amore opererà, sempre per grazia, prodigi di amore nel mondo, dandoci anche la possibilità di vivere nelle umiliazioni, se non perdiamo il contatto con Dio, momenti di perfetta letizia francescana.

PG