Tutti in festa per Giuseppe e Valentina sposi – 25/11/2023

Trieste – chiesa di S. Maria Maggiore, 25 novembre 2023

Quei tre fasci di luce che entravano da sopra l’altare ed illuminavano la navata centrale mi ipnotizzavano ricordandomi in ogni istante la presenza della SS. Trinità in quel momento così denso di emozione, di gioia, di speranza e di preghiera. I tre raggi di luce avvolgevano come una coperta l’aria di festa, che si sublimava ai piedi dell’altare dove gli sposi celebravano la loro unione. Dall’angolino dove mi ero quasi nascosto per osservare la scena, riuscivo a scorgere gli sposi che mi apparivano tra i fiori e i ceri, una cornice che esaltava questo amore nato tra i cieli azzurri di Castelmonte e il mare blu di Barcola. Questo azzurro intenso, costellato dal bianco delle ali dei gabbiani e delle farfalle, che le rose blu incorniciate dai piccoli fiori bianchi sparsi nella chiesa mi riportano alla mente. Ho ancora vivido il ricordo del momento in cui ci fu dato l’annuncio del matrimonio, quasi non ci potevamo credere per la felicità. E poi, come passarono veloci i giorni nell’attesa di questo momento, veloci e leggeri come la bora che quella mattina spazzava la città di Trieste. Sembrava quasi che anche la città si fosse fatta bella per accogliere lo sposo. La Bora aveva ripulito l’aria e il cielo brillava d’azzurro, il mare agitato faceva ballare le piccole barche ormeggiate in un tango semplice e delicato e sullo sfondo le cime imbiancate dalla prima neve adornavano l’orizzonte, come il velo adorna il viso della sposa. Finalmente arrivò anche l’auto con la sposa, la porta delicatamente si aprì ed ella, accompagnata dal fido messere, finalmente poteva fare il suo ingresso nel tempio. I tre raggi di luce l’accolsero illuminandole il volto mentre lentamente si avvicinava al suo amato. La celebrazione nuziale ebbe inizio e dal mio cantuccio potevo scorgere l’emozione che pervadeva l’assemblea e ancor più i due amati e i fedeli testimoni. Ogni tanto un diamante, frutto dell’amore e contrassegno della grandezza dell’uomo che non si nasconde dietro se stesso, impreziosiva i volti di coloro che, con semplicità, erano arrivati fin lì. Sapendo che ora le loro mani non si sarebbero strette in un pugno vuoto, ma avrebbero accolto l’uno la mano dell’altra. E Dio voglia che queste mani abbiano la forza e il coraggio di lavorare assieme senza stancarsi mai. Il rito, scandito dal ritmo dei canti e dalle letture scelte dagli sposi e dalle preghiere, proseguiva semplice come un canto di bambini. Che ad un tratto apparve, portando la benedizione di Francesco a frate Leone. Una sorpresa che fu un dono a tutta la famiglia francescana accorsa da tutta la regione per partecipare e benedire quest’unione. Unione benedetta anche da Papa Francesco. Quel giorno, nella clessidra della vita sembrava che la sabbia non ci fosse, tutto aveva una dimensione diversa sotto quei tre raggi di sole, anche il tempo. Tempo che una moltitudine di persone augurava lungo e prospero a moglie e marito.

Grazie ragazzi per questa bellissima avventura e questa testimonianza che ci state regalando, grazie Giuseppe e Valentina: oggi è il vostro giorno! Oggi inizia una nuova vita assieme vi auguriamo che gli anelli che ora portate al dito siano segno di una unione forte e libera, accompagnata per lungo, lunghissimo tempo dai tre raggi della SS. Trinità.

Un caro abbraccio cari fratelli!

Vostro affezionatissimo Lcn

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