Il Mattutino di Concetta « Cidìne, cidìne… »

In cinque quadri ci fa conoscere il racconto, la meditazione, il canto e la musica della vita, passione e morte della venerabile francescana secolare Concetta Bertoli di Mereto di Tomba (UD):
1° quadro: LA RIBELLIONE, una giovinezza spezzata
2° quadro: MISSIONARIA DEL DOLORE, una vocazione particolarissima
3° quadro: DUE GRAZIE STRAORDINARIE, ricevere la Comunione e la rassegnazione
4° quadro: IL DONO DI SÉ, libertà di amare in un corpo “inchiodato”
5° quadro: IL TRANSITO DI CONCETTA, “nel buio, una luce rifulse”

TESTI E PRESENTAZIONE: fr. Aurelio Blasotti, ofmcapp., biografo e vicepostulatore della Causa di Beatificazione della venerabile Concetta Bertoli
LETTORI: Luisa Pestrin e Lucio Cepparo
COMMENTO MUSICALE: “Coro polifonico Antonio Foraboschi” di PALAZZOLO dello Stella
Al PIANOFORTE: Annamaria Viciguerra
DIRETTORE: Roberto De Nicolò

TOUR DI RAPPRESENTAZIONE:
Sabato 20 maggio 2017 ore 20.45 a Palazzolo dello Stella presso la chiesa parrocchiale di Santo Stefano

Sabato 10 giugno 2017 ore 20.45 a Udine presso la chiesa Madonna della Neve – Via Ronchi
(ex convento dei frati cappuccini)

Sabato 24 giugno 2017 ore 21.15 a Lignano Sabbiadoro presso la chiesa inferiore di San Giovanni Bosco

Sono particolarmente invitati tutti i devoti della ven. Concetta Bertoli e quanti vogliono conoscere questa grande donna friulana, testimone del valore della vita e che ha saputo trasformare la sua disabilità in una grande occasione di bellezza. Saranno a disposizione biografie, immagini, depliants, il testo e la musica del Mattutino.

Presentazione

L’dea di costruire un Mattutino in onore della ven. Concetta è cresciuta un po’ alla volta, fino a diventare desiderio comune di tutta la fraternità francescana secolare di Latisana, che accoglie fratelli anche da Palazzolo, Pertegada e Latisanotta, ossia di diffondere nelle nostre comunità cristiane la luce di questa nostra conterranea e il carisma dell’Ordine Francescano Secolare.

Concetta, infatti, seppe vincere la medaglia d’oro non nelle para olimpiadi di Rio, ma in quelle della vita. Lei handicappata, disabile in tutto e dipendente da tutti è ora china su di noi come vera allenatrice di vittoriose conquiste.

La parola “Mattutino” nasce dal mondo liturgico della Chiesa; una volta era detto “Ufficio divino” oggi chiamato “Ufficio delle Ore” e il “Mattutino” è sostituito dall’Ufficio delle Letture.

Tornando indietro di cinquanta/sessanta anni, proprio al tempo di Concetta i frati nei monasteri si alzavano in piena notte, alle primissime ore del giorno per pregare e cantare il Mattutino. Questo era composto da un insieme di preghiere; in genere era diviso in tre quadri, comprendenti ognuno tre salmi e due brani biblici, o dei santi Padri della Chiesa e biografici, riguardanti la vita dei santi. Il tutto era compreso nel canto a volte corale, a volte fatto da solisti in dialogo, con inni e cantici. Finita la preghiera del Mattutino, i frati tornavano a riposare proprio mentre stavano sorgendo le prime luci dell’alba, che da lì a poco i religiosi avrebbero salutato con la preghiera delle Lodi.

Da qui i modi di dire ancora in uso: “pregare mattutino”, “cantare mattutino”, “suonare mattutino” ma comunque era sempre un salutare il nuovo giorno, la luce che avrebbe vinto le tenebre. Il riferimento a Cristo è più che mai evidente; è lui la “Luce del mondo”, la “Luce delle genti” come lo chiama il
vecchio profeta Simeone. Ma il riferimento è anche a Maria, sua Madre. Lei è la “Stella del mattino”, è “Alba e Aurora che annuncia e porta il sole della vita, il Signore Gesù”.

Tutto questo ben si addice anche alla nostra “Santa friulana” Concetta Bertoli. Essa viene a noi come un dono della misericordia del Signore, come un segno di speranza e di luce in un mondo troppo spesso immerso nelle tenebre.

Essa non brilla di luce propria, ma è illuminata da Cristo, per questo risplende e vive. Così abbiamo voluto, aiutati dalla sua drammatica ma esaltante avventura,
costruire questo “Mattutino di luce” e proporlo come momento di profonda preghiera e meditazione, ma anche di esaltazione dello spirito. È un’offerta di speranza e di senso di vita a chi sta lottando per capirlo. È nostro desiderio esaltare la santità di Dio, mirabile nei suoi santi e diffondere la conoscenza di questa eroica donna friulana, passata alla storia come la “Crocifissa di Mereto”.

Questo Mattutino è composto da cinque quadri. Ognuno illustra una tappa della vita di Concetta. Segue una riflessione, che è articolata in ogni quadro in modo autonomo, ma attinente al tema. Il Coro, attraverso la musica e il canto fa da cornice e legame a tutto il Mattutino, che è intitolato “Cidìne, Cidìne”.

“Cidìne” è una parola tipica friulana, intraducibile in italiano. Sono parole dette da Concetta pochi giorni prima di morire. Presagendo il suo funerale diceva: «Mi porterete al cimitero cidìne, cidìne», ossia in silenzio, senza far chiasso, senza rumore, senza disturbare nessuno… E invece fu un vero trionfo di partecipazione e di fede. Trionfo che noi vogliamo continuare a diffondere.

Fr. Aurelio Blasotti